CARDINALE ZUPPI (PRESIDENTE CEI) A BONIFATI: ‘LA FORZA DELLA CHIESA E’ NON RASSEGNARSI’

La piccola comunità di Bonifati, in Provincia di Cosenza, che ha celebrato il Giubileo per i 25 anni della morte di Don Giuseppe Dossetti, come periscopio per riscoprire la grande attualità del monaco e padre costituente.

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha letto così quanto avvenuto per Bonifati, il paese che dagli anni ’80 ospita una comunità della Piccola Famiglia dell’Annunziata fondata da Giuseppe Dossetti.

Il cardinale ha celebrato nel Santuario della Madonna del Rosario la messa conclusiva delle celebrazioni del Giubileo dossettiano iniziato nel dicembre 2012 per volere del parroco di Bonifati don Guido Quintieri.

Una presenza illustre, quella del presidente della CEI e Arcivescovo metropolita di Bologna, che ospita all’interno del territorio diocesano le comunità dossetiane di Montesole e Monteveglio.

Nell’omelia ha ricordato il Dossetti costituente, autore dell’articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Un dettato quanto mai attuale – ha ricordato Zuppi – alla luce della guerra che incombe ancora oggi nella storia.

Del Dossetti monaco, il cardinale Zuppi ha voluto riprendere alcuni moniti: “l rischio dell’individualismo, che ci fa perdere la memoria e non ci fa capire niente della storia; il rischio di perdere la memoria, e di conseguenza conservare una coscienza vigile capace di opporsi ad ogni tentativo di deriva; l’esigenza di essere attenti ai più poveri e di non perdere il senso della storia, leggendo sia quella della Chiesa ma anche quella della società civile”.

Alla luce del Vangelo di Luca proclamato ieri, il presidente della CEI ha voluto lanciare un messaggio di speranza: “La forza della Chiesa è quella di non rassegnarsi, di combattere con il proprio amore – perché la preghiera è sempre un gesto di amore – per sé e per tutti coloro che non hanno giustizia: i malati che non possono curarsi, gli anziani soli, i profughi, quei tanti che non arrivano alla vita o la cui vita non conta niente”.

Alla celebrazione hanno partecipato – tra gli altri, il vescovo dell’Eparchia di Lungro Mons. Donato Oliverio; il vicario episcopale della Diocesi di San Marco Argentano – Scalea Mons. Ciro Favaro insieme ad una delegazione di sacerdoti; padre Paolo Barabino, superiore del ramo maschile della Piccola Famiglia dell’Annunziata; l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo in rappresentanza del presidente Occhiuto e dell’intera giunta; i sindaci di Sangineto e Acquappesa; i vice sindaco dei comuni di Bonifati, Diamante e Cetraro e la Forze dell’Ordine.

UN ESTRATTO DELL’OMELIA DEL CARDINALE ZUPPI

 

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