NAUFRAGIO MIGRANTI, RECUPERATO 90° CADAVERE. INAUGURATA STELE A STECCATO DI CUTRO

Salgono a 90 le vittime del naufragio del barcone carico di migranti schiantatosi su una secca lo scorso 26 febbraio al largo di Steccato di Cutro. A quasi un mese dal disastro i sommozzatori della Guardia costiera hanno recuperato il corpo senza vita di un uomo di circa trent’anni.

Il cadavere è stato avvistato nello specchio di mare tra Le Castella e Isola Capo Rizzuto.

Sempre oggi a Steccato di Cutro è stato inaugurato il monumento commemorativo del tragico naufragio. Alla cerimonia ha partecipato, tra gli altri, il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso.

IL POST DI MANCUSO

Quanto accaduto il 26 febbraio resterà impresso nella memoria collettiva.

Non solo perché è una delle pagine più drammatiche dei migranti affogati nel Mediterraneo, ma anche perché ci auguriamo che, dopo questa tragedia, si dia inizio ad una politica europea, per contrastare questo fenomeno, non più ideologica e saltuaria, ma unitaria, incessante, concreta. La generosa solidarietà che la Calabria ha dimostrato al mondo intero, in una circostanza in cui hanno perso la vita 89 migranti, mentre ancora si cercano i dispersi lungo la costa crotonese, chiede fortemente che non ci siano mai più altri Cutro. Sia questa la preoccupazione prioritaria di tutte le forze politiche, dinanzi all’aumento esponenziale delle cifre della disperazione (20mila arrivi a fronte dei 6.500 dell’uguale periodo nel 2022) destinate a lievitare con l’arrivo dell’estate.

Ciò che è accaduto a ridosso delle coste crotonesi, scuote le coscienze e chiede all’Unione Europea massima attenzione, per la salvaguardia di chi fugge da guerre civili e religiose. Il Governo ce la sta mettendo tutta, per sanzionare pesantemente i trafficanti di esseri umani e regolare i flussi migratori, dando risposte al bisogno di immigrati nel sistema economico. Ma è l’Europa che deve, se non si vogliono svilire i suoi valori fondanti, incaricarsi della protezione delle frontiere e dell’intera area Schengen, assicurare, assieme agli Stati più esposti, accoglienza e integrazione e dotarsi di una strategia per sostenere la cooperazione allo sviluppo dei Paesi da cui le persone fuggono.

A fronte di un fenomeno così complesso, la cui governabilità non può essere scaricata solo sull’Italia e sulle regioni come la Calabria che nel 2022 ha accolto 18mila migranti, le polemiche andrebbero archiviate all’istante. Sfide come le migrazioni e il cambiamento climatico, come sostiene il presidente Mattarella, richiedono un comune impegno. In una visione di solidarietà internazionale, la Calabria ha fatto e continua a fare la propria parte.

Ma è chiaro che, visti i continui arrivi che fanno della Calabria terra di primo approdo, da soli a fronteggiare gli sbarchi, se l’Europa non supera lo scarto tra intenti enunciati e provvedimenti concreti, Comuni, Prefetture, Croce Rossa, Protezione Civile, Capitaneria di Porto e volontari, non possono reggere.

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