POLIZIA IN FESTA IN CALABRIA PER I 171 ANNI DALLA FONDAZIONE

Polizia in festa anche in Calabria per i 171 anni dalla fondazione.

Celebrazioni si sono svolte in tutte e cinque le province della regione. La ricorrenza cadeva il 10 aprile ma quest’anno è stata posticipata al 12 per la concomitanza con la festività del Lunedì dell’Angelo.

COSENZA

Alla manifestazione erano presenti i rappresentanti delle autorità militari, civili e religiose della provincia cosentina. L’intermezzo musicale è stato affidato all’orchestra del liceo Lucrezia della Valle. Il messaggio del Questore Michele Maria Spina.

Nell’insieme dei cittadini esiste un sottoinsieme di delinquenti, di tutte le risme; delinquenti comuni, occasionali o abituali, organizzati, mafiosi, ed anche fasce di professionisti ed uomini delle istituzioni acquiescenti o collusi.

I malavitosi che compongono questo sottoinsieme, anziché lavorare onestamente, ogni giorno delinquono per procacciarsi il denaro di cui vivere o per arricchirsi, inquinando l’economia legale.

Mi preme, quindi, rimarcare l’impegno quotidiano delle poliziotte e dei poliziotti nel porre in essere azioni di contrasto quotidiane a questi fenomeni  di illegalità.

Una strategia fondata su attività di prevenzione da parte di uomini in divisa nelle zone più calde della città e della provincia con pattugliamenti, posti di controllo, controlli a circoli frequentati da pregiudicati, perquisizioni ed operazioni ad alto impatto d’intesa con le altre Forze di Polizia: questo è battere il terreno per vedere le insidie.

Più in profondità, un’azione di setacciamento dell’humus malavitoso della criminalità comune e mafiosa, per acquisirne conoscenza diretta, effettuando uno stringente controllo del territorio per tentare di prevedere, prevenire e soffocare le iniziative delittuose: questo è raschiare le radici del malaffare.

Parallelamente e sempre più in profondità, le indagini degli investigatori volte a disvelare le più nascoste dinamiche criminali e mafiose ed a scoprirne i possibili legami con la società civile e le Istituzioni deviate per individuare ed arrestare i responsabili della commissione dei reati: questo è scavare in profondità.

Una “filosofia dell’azione” fondata su più livelli contemporanei di intervento, a diverse profondità e da più angolazioni, dalle quali aggredire la criminalità mafiosa e comune anche con l’irrogazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali.

Il tentativo, quindi, è quello di attuare ogni giorno una strategia concentrica nei confronti di delinquenti abituali e mafiosi onde provare a condizionarli e controllarli per renderli più vulnerabili e meno efficaci nella commissione dei crimini, ottenendo così un contenimento dei reati ed un aumento degli arresti.

Nella mia ormai molto lunga carriera, ho visto come ad un lavoro tenace, continuativo e perseverante di legalità, spesso sia corrisposta la sconfitta dei criminali, ed in molte altre occasioni ho visto situazioni di degrado e malaffare apparentemente invincibili, cambiare in positivo con la riconquista di spazi prima occupati dalla malavita, finalmente restituiti all’aria pulita ed alla luce.

Il sottoinsieme di delinquenti e criminali di cui parlavo, decisamente più rumoroso, perché fa notizia, è di gran lunga inferiore numericamente al preponderante insieme dei silenziosi ed operosi cittadini onesti; noi siamo molto più numerosi di loro e possiamo, agendo correttamente ognuno nel proprio campo e restando uniti, ricacciarli nell’ ombra della loro oscurità.

Accanto all’attività operativa molte sono state le iniziative di prossimità che ci hanno visti a fianco dei cittadini e delle Associazioni, nelle scuole, nelle piazze, nei circoli, nelle parrocchie, nelle case-famiglia per realizzare il motto della Polizia di Stato “Esserci sempre”. Con la campagna permanente contro la violenza di genere “Questo non è Amore”, con incontri quali “PretenDiamo Legalità”, “Cuori Connessi”, “Una vita da Social”, “Il mio diario”, contro il Bullismo, il Cyberbullismo, le truffe agli anziani, indicando ai ragazzi le regole di comportamento in prossimità di binari ferroviari e sulle strade e autostrade, sensibilizzandoli sull’importanza del rispetto delle regole e del rispetto della propria ed altrui dignità e libertà.

Nell’assolvimento dei propri compiti la Polizia di Stato in piena condivisione di obiettivi con i colleghi dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle altre Forze di Polizia, in ragione delle diverse organizzazioni territoriali e competenze, opera secondo un modello di coordinamento che nella provincia è assicurato dal Prefetto; rivolgo quindi un ringraziamento a Sua Eccellenza il Signor Prefetto Dottoressa Vittoria Ciaramella, guida ferma e gentile per la nostra Comunità. Oggi, tra l’altro, è anche il suo compleanno; auguri Signor Prefetto!

Ringrazio il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri ed il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza con i quali, lavorando gomito a gomito in piena convergenza di intenti, è nata un’amicizia leale fondata sul rapporto di sincera e reciproca fiducia.

Ugualmente ringrazio il comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco ed i suoi uomini,  che ci doneranno, al termine della Cerimonia, una bella emozione.

Un grazie alla Presidente della Provincia ed al Sindaco di Cosenza per averci concesso l’utilizzo di questa bellissima Piazza.

Un ringraziamento alle Eccellenze Reverendissime, i Vescovi della provincia ecclesiastica di Cosenza, sempre a noi vicini per un sostegno spirituale.

Un ringraziamento al personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, ai sindacati di Polizia, al mondo dell’informazione e della carta stampata, garanzia di libertà di espressione e democrazia.

Un grazie di cuore al Dirigente Scolastico del Liceo Lucrezia della Valle dottoressa Rossana Perri, a tutti gli insegnanti, ed a questi meravigliosi studenti che oggi compongono questa straordinaria orchestra ed il magnifico coro unitamente ai loro Maestri.

Ringrazio della loro presenza tutti i giovani qui intervenuti con le loro scuole ed i loro insegnanti, il confronto coi quali è la migliore forma possibile di prevenzione ed il migliore investimento per la costruzione di una società più giusta e sicura.

Un ringraziamento a tutti i poliziotti in congedo molti dei quali continuano a frequentarci dalle fila dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, i quali testimoniano che quando si è poliziotti, lo si è per sempre.

Saluto tutti i Questori presenti che mi hanno preceduto ed in particolare la dottoressa Giovanna Petrocca che mi ha passato il testimone in questa mia attuale avventura.

Un pensiero commosso ai nostri caduti ed un sentimento di gratitudine per tutti i loro familiari che vivono compostamente il loro dolore.

A questo punto il mio doveroso ringraziamento va al nostro bene più prezioso, alle poliziotte ed ai poliziotti di questa provincia, senza dei quali ciò di cui ho parlato non sarebbe possibile.

Oggi posso dire “i miei Poliziotti”, che considero miei familiari, perché la familiarità è la condivisione di sofferenze, ansie, paure, gratificazioni, gioie, è parlare la stessa lingua, conoscere le stesse cose, puntare agli stessi obiettivi. Persone che ogni giorno indossano con onore l’uniforme, con spirito di servizio e senso del dovere e si pongono a disposizione dei cittadini.

Stamattina conferiremo i meritati riconoscimenti al personale che si è distinto  in attività di servizio, ma il mio grazie va a tutte le donne e gli uomini  della Polizia di Stato ed anche ai loro familiari che sopportano rinunce, fornendoci sostegno e serenità nonostante vivano momenti di ansia e paura“.

REGGIO CALABRIA

Il questore di Reggio Calabria Bruno Megale nel corso del suo intervento alla celebrazione organizzata al Teatro Cilea ha fornito alcuni numeri.

Nel corso degli ultimi 15 mesi il fenomeno migratorio relativo alla provincia di Reggio Calabria ha assunto dimensioni e dinamiche in precedenza mai registrate con 118 sbarchi e quasi 11mila persone approdate. Nel 2021 vi erano stati 65 sbarchi, per un totale di oltre 6000 migranti giunti. Erano 114 nel corso del 2022 con l’arrivo di 9541 persone. Un impatto importante per le piccole comunità e per i comuni del versante ionico reggino.

In media c’è uno sbarco ogni tre giorni. La Questura di Reggio Calabria, competente in via esclusiva in materia di immigrazione, ha profuso un incessante e costante impegno, tanto nelle attività di soccorso e di accoglienza, quanto nel controllo nel contrasto ai trafficanti di uomini.

Un rapporto non soltanto operativo, ma anche emotivo, perché durante lo sbarco dobbiamo confrontarci con dolore, sofferenza e paura, diventando portatori di speranza e salvezza, concretizzando così una parte del nostro esserci sempre nella sicurezza e nell’accoglienza. Il commissariato di Siderno, operando congiuntamente alla Squadra mobile e alla Guardia di finanza, ha eseguito quasi un centinaio di fermi di scafisti. Diciassette fermi stati eseguiti solo negli ultimi giorni con la prima applicazione a livello nazionale della nuova normativa introdotta dal cosiddetto decreto Cutro.

La tragedia consumata a Cutro se da un lato ha riproposto il fenomeno migratorio nella sua tragica attualità, dall’altro ha evidenziato i limiti di un’efficace politica di accoglienza, frutto anche di un’univoca ondivaga politica europea, finora più sensibile alle istanze di singole comunità statuali, che attenta ad affrontare in maniera organica questo problema. Occorre superare le logiche desuete della Convenzione di Dublino e riflettere su una più equa ricollocazione dei migranti sul territorio europeo, ma anche ritrovare l’unità politica nazionale nel destinare maggiori risorse per le regioni più interessate, attrezzare adeguati e dignitosi luoghi di ricovero temporaneo, aumentare i flussi di migranti regolari attraverso percorsi più snelli e accelerare la tempistica di accoglienza per quanto concerne le domande di protezione internazionale per garantire un dignitoso percorso di inclusione“.

CROTONE

L’intervento del questore di Crotone Marco Giambra.

In questo territorio serve una presa di coscienza collettiva, i buoni propositi non bastano più. Servono fatti concreti: chi subisce l’arroganza della ‘ndrangheta abbandoni atteggiamenti di apatia, indifferenza e rassegnazione e, come avvenuto in Sicilia, si ribelli con atti concreti denunciando il malaffare e le vessazioni che subisce. Cittadini non voltatevi dall’altra parte”. Giambra ha evidenziato una “generale riduzione dei reati predatori”, “l’ottimo lavoro della Squadra mobile nel contrasto alla criminalità organizzata” e le “costanti attività di controllo svolte dalla Squadra Volanti”, quindi ha posto l’accento sulla necessità di avere maggiore collaborazione dalla popolazione. “Denunciate alle autorità – ha detto – ogni forma di illegalità o prevaricazione proveniente sia dalla criminalità organizzata che da quella comune. Il nostro ‘Esserci sempre’ non è solo uno slogan, ma un impulso per rendere partecipi i cittadini. Prendete esempio dalla Sicilia che si è ribellata a racket e prepotenza mafiosa. Qui la criminalità organizzata prospera attraverso il traffico di droga, le estorsioni e l’usura. C’è molto da fare, la magistratura, le forze di polizia, le istituzioni fanno grandi sforzi, profondono attività di contrasto alla ‘ndrangheta con azioni concrete ma è necessario che scenda in campo anche la società civile. Auspicio che questa riflessione possa permettere al territorio di trovare la forza per ribellarsi alla criminalità organizzata affinché si possa dare svolta alla lotta alla ndrangheta”. “La realizzazione della nuova sede della Questura procede speditamente – ha detto il Questore – la gara per il progetto esecutivo è stata espletata ed entro l’anno lo avremo. Inoltre, il progetto del primo commissariato, a Cirò Marina, assume sempre più concretezza”. Cerimonia in tono minore, ha spiegato il Giambra, “per rispetto delle vittime del naufragio di Cutro”. Anche per questo ha voluto ringraziare “la polizia scientifica e l’ufficio immigrazione che hanno svolto un’attività ad alto impatto emotivo che hanno condotto con estrema professionalità”.

CATANZARO

Per la Provincia di Catanzaro la cerimonia per il 171esimo anniversario della nascita della Polizia di Stato si è tenuta a Lamezia Terme. Il questore di Catanzaro, Maurizio Agricola ha ringraziato gli uomini della Polizia di Stato, le altre forze dell’ordine e, in particolare, il procuratore Nicola Gratteri. Ringraziamento alle forze politiche, al prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci, al sindaco di Lamezia Paolo Mascaro, al sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro”. Presenti anche Gabriella Reillo, presidente della Corte d’appello di Catanzaro e il vescovo di Lamezia, Mons. Serafino Parisi.

Anche oggi la Polizia reitera il suo giuramento allo Stato. Nella sua storia la Polizia è stata sempre al servizio della difesa dello Stato soprattutto in questa provincia dove la ‘ndrangheta è sempre più potente. Con i proventi dei reati e il traffico degli stupefacenti e dell’usura, la criminalità organizzata realizza un reale controllo del territorio”. Il Questore ha poi fatto riferimento al rapporto tra “ndrangheta e massoneria deviata con accordi illeciti che stanno minando lo sviluppo del territorio”. Ma la risposta dello Stato c’è con “un’azione costante preventiva e repressiva. Serve, però, anche una presa di coscienza della comunità. La risposta della polizia è puntuale a livello di intelligence e di prevenzione”. Il Questore di Catanzaro ha poi evidenziato l’attività pianificata sul territorio che ha fruttato “arresti in materia di droga” sottolineando tuttavia “l’aumentato numero di minorenni che fanno uso di cannabis, di eroina e cocaina”. Di grande valenza il “rapporto tra Polizia e Procure in particolare nel territorio della provincia”. Nel corso del 2022, secondo i dati messi in evidenza, ci sono stati sul territorio 162.119 controlli con 215.853 soggetti controllati; i veicoli passati al setaccio sono stati 61.043. Persone denunciate in stato di arresto: 154; in stato di libertà 968; stupefacenti sequestrati 23,074 chilogrammi; ordinanze di ordine pubblico emesse dal questore: 1699; permessi di soggiorno rinnovati/rilasciati 4884“.

VIBO VALENTIA

La festa della Polizia, in provincia di Vibo Valentia, si è svolta nella suggestiva cornice del castello normanno-svevo, davanti alle massime cariche militari, politiche, istituzionali e religiose del territorio nonché degli studenti di alcune scuole della città capoluogo. Nel suo discorso, il questore Cristiano Tatarelli si è soffermato proprio sulla location:

Abbiamo scelto questo luogo per celebrare la bellezza e ricchezza di questo territorio, che non possiamo lasciare nelle mani di 4 vili, di soggetti che non hanno nessun senso dell’onore né coraggio“. Il questore ha poi tracciato il bilancio dell’attività svolta in questo ultimo anno: “Grazie alla collaborazione con la Procure di Catanzaro e Vibo, con tutti gli uffici della Prefettura, con le amministrazioni comunali sane e con le altre forze di polizia, sono stati raggiunti ottimi risultati sul piano della prevenzione dei reati, del controllo del territorio e della repressione di illeciti penali e amministrativi”.

“In particolare – ha detto Tatarelli – dal primo aprile 2022 ad oggi sono state controllate dalla polizia di Stato in tutta la provincia 174.798 persone e 104.643 veicoli, sono state applicate 103 misure di prevenzione personali, sono stati tratti in arresto 118 soggetti, di cui 61 per associazione a delinquere di stampo mafioso e sequestrati e sottratti alla criminalità beni per un totale complessivo di oltre 250 milioni di euro”. Particolare attenzione, ha rilevato ancora il questore, “è stata rivolta a prevenire e reprimere gli odiosi episodi di violenza domestica e nei confronti delle fasce deboli. In tale ambito sono stati emessi 23 ammonimenti, proposte 7 sorveglianze speciali e eseguite 14 misure cautelari personali“.

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