OPERAZIONE JONNY. LA CASSAZIONE ANNULLA LA SENTENZA DI CONDANNA DI DON SCORDIO

Si dovrà ripetere il processo in appello con cui don Edoardo Scordio, già parroco di Isola Capo Rizzuto, è stato condannato8 anni ed 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado.

Don Scordio, di 76 anni, è coinvolto nell’operazione “Jonny” con la quale la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro aveva portato alla luce le ingerenze della cosca Arena nella gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto.

Il sacerdote all’epoca dei fatti era uno dei dirigenti della Misericordia, l’ente a cui era affidata la gestione della struttura di ospitalità per extracomunitari.

Don Scordio, arrestato e posto ai domiciliari presso un convento dei rosminiani nel 2017, era accusato di aver organizzato e promosso l’accordo per distrarre i fondi destinati alla gestione della struttura di ospitalità per migranti a favore del clan.

In primo grado venne condannato a 14 anni e 6 mesi di reclusione poi quantificati in appello in 8 anni ed 8 mesi.

La Cassazione ora ha annullato con rinvio il reato di associazione di stampo mafioso per il quale si dovrà svolgere un nuovo processo dinnanzi alla Corte di Appello di Catanzaro.

L’organo supremo di giustizia ha invece annullato senza rinvio l’accusa di malversazione, cioè la distrazione di fondi statali a favore della cosca. Il reato era già caduto in appello.

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