AMIANTO NELLA TUTA. VIMINALE CONDANNATO A RISARCIRE 1,2 MILIONI A FAMILIARI VIGILE DEL FUOCO

È diventata definitiva la sentenza con la quale la seconda sezione civile del Tribunale di Reggio Calabria lo scorso settembre ha condannato il ministero dell’Interno a risarcire un milione e 276mila euro ai familiari di un vigile del fuoco calabrese prematuramente scomparso a causa dell’esposizione all’amianto.

Dal 1973 l’uomo, aveva svolto servizio al comando centrale dei vigili del fuoco di Reggio Calabria per passare, negli anni novanta, al distaccamento aeroportuale, fino 2004, data del pensionamento.

Nel 2011 al vigile del fuoco calabrese era stato diagnosticato un mesotelioma maligno.

L’avvocata Elisa Ferrarello dello studio Legale Frisani di Firenze, difensore delle parti offese con una nota stampa, ha fatto sapere che il vigile “aveva utilizzato teli e coperte di amianto in incendi di auto, bombole, capanni campestri e manufatti in eternit. La fibra killer era nei guanti e nella tuta che utilizzava per difendersi dalle fiamme. Indumenti che l’uomo indossava anche nel corso delle ripetute esercitazioni dei giovani vigili del fuoco di cui curava la formazione.

Uno dei figli lo aveva condotto all’ospedale di Brescia, dove era stato operato, nel disperato tentativo di salvargli la vita. Nel 2012 il male aveva avuto la meglio e lasciato i familiari nella disperazione di una perdita troppo precoce, a soli 65 anni.

Purtroppo c’è un numero crescente di vigili del fuoco deceduti a causa dello svolgimento delle loro mansioni, in tutta Italia, il nostro studio sta supportando diversi casi, prevalentemente in Liguria e arrivano ogni giorno nuove richieste, soprattutto dal Nord Italia.”

Il legale riporta uno stralcio della sentenza secondo cui “la morte poteva essere evitata“.

Un testimone nel corso del processo ha dichiarato che “nessuno ci ha mai dato indicazioni o informazioni sulla nocività dell’amianto. Io l’ho scoperto perché a partire dal 1998 ho cominciato a perdere molti amici“.

Ad una delle figlie del vigile del fuoco il giudice, Dionisio Pantano, ha riconosciuto una percentuale di danno biologico dal lutto.

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