‘NDRANGHETA A CUTRO. DODICI CONDANNE NEL PROCESSO ‘JONICA’

Il gup di Catanzaro Chiara Esposito ha condannato 12 imputati coinvolti nel procedimento denominato “Jonica” appartenenti della cosca di ‘ndrangheta San Leonardo di Cutro, nel crotonese, collegata alla cosca Grande Aracri.

Sono accusati di estorsione, usura, ricettazione, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di valori, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

La condanna più pesante, dieci anni, un mese, 10 giorni e 6.345 euro di multa è stata comminata al boss ottantenne Alfonso Mannolo, ritenuto vertice apicale dell’omonima consorteria di ‘ndrangheta.

Condannato a quattro anni, quattro mesi e 20 giorni anche il braccio destro del boss, Dante Mannolo ritenuto colpevole di associazione mafiosa, due casi di estorsione, usura e trasferimento fraudolento di valori. Altre condanne sono state comminate a sodali della cosca come Fiore Zoffreo, sette anni, due mesi e 20 giorni di reclusione – per due così di estorsione e due di usura – e Carmine Ranieri per un caso di estorsione.

Il giudice ha condannato Dante Mannolo e Fiore Zoffreo al risarcimento nei confronti dell’imprenditore Gianpiero Caruso, titolare della società Eurotourist che amministra il “Villaggio Santa Monica” di Steccato di Cutro, parte civile perché vittima di estorsione.

Nei confronti dell’imprenditore, difeso dall’avvocato Michele Gigliotti, è stata fissata una provvisionale di 20mila euro.

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