TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI. ORGANIZZAZIONE CRIMINALE ATTIVA ANCHE NEL COSENTINO

Truffa ai danni delle compagnie assicurative, pari a circa 700mila euro. È l’esito dell’inchiesta Pandora 2021 condotta dalla polizia locale di Trieste, iniziata 2 anni fa sotto il coordinamento della Procura, che ha portato alla luce un’articolata organizzazione criminale attiva tra Napoli, Pescara e Cosenza, che ha coinvolto a loro insaputa centinaia di cittadini e circa 70 agenzie assicurative in tutta Italia.

Le indagini sono partita dalla segnalazione di un’agenzia assicurativa triestina in merito al sospetto sull’autenticità di un documento presentato per stipulare un contratto Rc auto.

Stando ai dati raccolti dagli inquirenti tutto iniziava con la ricerca di persone disposte a stipulare polizze per i propri veicoli a prezzi vantaggiosi: 2-300 euro annui invece di 4mila. A questo punto il gruppo produceva un falso trasferimento di proprietà del veicolo da assicurare, attestante la vendita a un terzo individuo, all’oscuro di tutto, a cui veniva abbinata una falsa residenza nella provincia dell’agenzia che stava per essere truffata. Anche la carta di circolazione veniva falsificata, come i documenti d’identità dell’ignaro contraente.

I componenti della presunta organizzazione criminale si fingevano quindi i legittimi proprietari dei mezzi e si rivolgevano all’agenzia prescelta. Perfezionata la procedura, l’agenzia trasmetteva il contratto al finto contraente che dietro compenso la consegnava al fruitore finale, reale proprietario del veicolo.

Gli inquirenti hanno accertato che i presunti responsabili della truffa avrebbero falsificato le documentazioni per ottenere un contratto assicurativo vantaggioso e quindi rivenderlo, talvolta anche abbinando la finta proprietà dei veicoli a cittadini defunti.  Per eludere le verifiche di chi controllava le polizze e per ridurre i premi da pagare i soggetti coinvolti avrebbero utilizzato false residenze. In alcuni casi, inoltre, l’effettivo titolare del contratto assicurativo veniva agganciato, con un certificato di matrimonio falso, a un abitante di zone più vantaggiose per la tariffa del premio.

Inoltre gli investigatori hanno accertato, l’uso di email dai nomi fantasiosi con lo stesso dominio legato a un provider extraeuropeo e numeri di cellulari intestati a ignari cittadini extracomunitari: su quest’ultimo aspetto è emersa un’ulteriore attività delittuosa in capo a 8 dealer gestori di punti vendita di telefonia a Napoli, Milano, Roma e Bari.

Sulla scorta degli elementi raccolti la polizia locale di Trieste ha dato esecuzione a una decina di perquisizioni nelle province di Napoli, Pescara e Cosenza, coadiuvati dagli agenti dell’unità investigativa centrale della polizia locale di Napoli, dei Comandi di Pozzuoli e Pescara e dalla Guardia di finanza-Compagnia di Paola.

Nel corso dell’operazione gli agenti hanno sequestrati cellulari, personal computer, schede di memoria e documenti vari, elementi la cui successiva analisi ha permesso di rafforzare le ipotesi di reato nei confronti di 14 indagati originari di Napoli, Lecce e Cosenza.

Chiesto il rinvio a giudizio anche per ulteriori 260 persone accusate, a vario titolo, di concorso di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, falsità materiale commessa da privato, sostituzione di persona, truffa e ricettazione. Tra di essi anche gli 8 dealer titolari dei centri di telefonia con le ipotesi di reato di sostituzione di persona, falsità materiale commessa da privato e truffa.

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