Tensione all’Università di Catanzaro.
I membri del Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia hanno rassegnato le dimissioni in segno di dissenso rispetto alla linea del rettore della Magna Graecia Giovanni Cuda che ha firmato con il commissario straordinario Simona Carbone l’atto dell’azienda ospedaliera universitaria “Renato Dulbecco”.
In un documento i dimissionari contestano, in particolare, la mancata preventiva consultazione, ai fini del parere, da parte del rettore sull’atto aziendale e il mancato coinvolgimento dei docenti con attività assistenziale rappresentati in seno alla Scuola.
Si dicono rattristati dal dover constatare un atteggiamento che, per la prima volta nella storia dell’ateneo, vede una decisione presa in completa solitudine dal rettore.
La grave decisione, che non sembra avere precedenti analoghi in ambito accademico, è arrivata avendo “preso atto delle dimissioni del Presidente della Scuola, Prof. Gnasso, – si legge – delle quali si condivide il contenuto; vista la mail inviata dal Magnifico Rettore in data 11.6.2024 avente ad oggetto ‘Presentazione Atto Aziendale AOU R. Dulbecco’ nella quale il Rettore comunica che ha ‘raggiunto l’intesa con il Commissario Straordinario, Dr.ssa Carbone, sull’Atto Aziendale dell’AOU R. Dulbecco;
atteso che, ai sensi del regolamento della Scuola di Medicina e Chirurgia, la stessa avrebbe dovuto esprimere un parere sul suddetto Atto Aziendale; visto lo Statuto dell’Università, che prescrive che la Scuola debba garantire l’inscindibilità delle funzioni assistenziali dei Docenti di materie cliniche da quelle di insegnamento e di ricerca, stante l’impatto che l’Atto Aziendale ha sulle suddette attività;
viste le reiterate richieste formali ed informali rivolte al Rettore sia dal Presidente della Scuola che da tutto il Collegio tese a consentire alla Scuola di valutare preliminarmente il suddetto atto aziendale, stante l’obbligatorietà della acquisizione del parere da parte della stessa Scuola prima dell’accordo con la Commissaria dell’AOU ‘R. Dulbecco’;
appreso che l’accordo è stato espresso senza alcun preliminare coinvolgimento dei docenti con attività assistenziale rappresentati in seno alla Scuola, nonostante le ripetute sollecitazioni in tal senso;
rattristati dal dover constatare un atteggiamento che, per la prima volta nella storia dell’Ateneo, vede una decisione presa in completa solitudine da parte del Rettore; constatato che nessuna delle segnalazioni sulle criticità dell’attività assistenziale precedentemente segnalate al Rettore ed al Commissario ha avuto alcun riscontro; ritenuto che con tale procedura il ruolo della Scuola in materia assistenziale sia di fatto stato annullato”.