REGGIO CALABRIA. QUARTIERE ARGHILLÀ: RIUNITO COMITATO PER L’ORDINE E LA SICUREZZA

Si è svolta presso la prefettura di Reggio Calabria una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per discutere sulle problematiche del quartiere Arghillà, periferia nord di Reggio Calabria.

Alla riunione erano presenti i vertici delle forze dell’ordine, il sindaco della Città metropolitana Giuseppe Falcomatà, i rappresentanti dell’Artep, dell’Azienda sanitaria dell’Ufficio scolastico provinciale e della Casa circondariale.

All’incontro, coordinato dal Prefetto Clara Vaccaro, hanno preso parte il presidente del Tribunale per i minorenni Marcello D’Amico e il procuratore dei minori Roberto Di Palma.

Durante l’incontro sono state esaminate le condizioni di degrado che caratterizzano la zona, la prefetta Vaccaro ha sottolineato ‘l’importanza di un approccio più ampio, che coinvolga tutti i soggetti istituzionali e gli enti interessati, la cui azione congiunta può raggiungere obiettivi condivisi e duraturi.

Al centro del confronto c’è stata la gestione degli alloggi popolari e delle occupazioni abusive, sono state prospettate, grazie alla disponibilità del Comune, soluzioni che prevedono anche delocalizzazioni.

Diverse linee di intervento sono state decise attraverso l’istituzione di appositi tavoli tematici e si è discusso del contrasto al fenomeno della dispersione scolastica, della repressione dei reati ambientali, dell’attuazione di progetti di formazione e lavoro per i detenuti e del superamento delle situazioni di degrado urbano.

LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO FALCOMATA’

“Arghillà tornerà ad essere un quartiere residenziale. E’ un quartiere paesaggisticamente bellissimo della nostra città che però presenta un contesto di criminalità e di degrado diffuso che si protrae da anni e inizia da quando si è deciso di spostare il problema della degli alloggi popolari delle famiglie rom, dall’ex Caserma 208 al quartiere di Modenelle.

Di fatto è diventato un ghetto, e come tutti i ghetti, va smantellato e restituito alla sua naturale funzione di quartiere residenziale, con la realizzazione delle necessarie opere di urbanizzazione, destinate al sociale, all’inclusione, opere per consentire alle famiglie di decidere di abitare in quel in quel quartiere.

Tra i nostri obiettivi vi sono una serie di interventi in parte già in atto, penso ai 20 milioni di finanziamento del Pinqua. Sono tutte opere che vanno realizzate consentendo l’eliminazione di quella ‘cortina di ferro’ che oggi è costituita dagli alloggi popolari occupato abusivamente.

In questo caso  si tratta di una questione che va affrontata redistribuendo tutte le famiglie sul territorio e non ghettizzandole in un quartiere della città”. 

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