MILETO. INCIDENTI MORTALI SULL’A2: ASSOLTI DIRIGENTI ANAS

Il tribunale monocratico di Vibo Valentia ha assolto i sette imputati, sei dei quali dirigenti dell’Anas, accusati a vario titolo di aver causato la morte di cinque ragazzi, di età compresa tra i 22 ed i 24 anni, in seguito a due distinti incidenti stradali avvenuti lungo la corsia dell’A2.

I procedimenti penali sulla morte dei giovani erano stati unificati.

I dipendenti Anas, per i quali la procura di Vibo aveva formulato la pena di 5 anni di reclusione, erano accusati di non aver predisposto idonei presidi di protezione di un montante della galleria San Rocco, in prossimità dello sbocco di Mileto, necessari alla protezione dei veicoli che uscivano dalla strada. L’omissione avrebbe causato gli incidenti che hanno portato alla prematura scomparsa dei cinque giovani.

Assolto anche il conducente del camion accusato di omicidio colposo per aver investito, nella notte tra il 28 febbraio ed il 1° marzo del 2016, la Fiat 500 a bordo della quale viaggiavano quattro ragazzi di Gioia Tauro, dopo che aveva impattato contro un pilastro di una galleria lungo la corsia Sud dell’A2. Per lui l’assoluzione era stata avanzata anche dall’accusa.

I giovani gioiesi erano Fortunato Calderazzo, di 22 anni; Marzio Canerossi di 22 anni; Giuseppe Speranza, di 24 anni e Francesco Carrozza, di 22 anni.

Mentre a perdere la vita nel primo sinistro, avvenuto il 25 novembre del 2015, è stato Domenico Napoli, 19 anni di Melicucco.

Parte civile nel processo solo i familiari di quest’ultimo, mentre i parenti delle altre vittime hanno trovato un accordo stragiudiziale con il responsabile civile dell’Anas per ottenere un risarcimento rinunciando alla costituzione di parte civile.

Soddisfazione per il verdetto assolutorio è stata espressa dai difensori dei dipendenti della Azienda stradale, in particolare gli avvocati Managò e Gemelli difensori del dirigente dell’Area esercizio e manutenzione della autostrada con competenza da Reggio a Falerna, i quali hanno precisato che “il processo, dopo un’attività istruttoria che ha coinvolto alcuni tra i migliori consulenti tecnici in campo nazionale in materia […] ha restituito la verità su questa triste vicenda che ha visto coinvolte delle povere giovanissime vittime“.

 

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