NAUFRAGIO MIGRANTI. TRA 27 E 47 ANCORA DISPERSI, LUNEDI’ DELEGA INDAGINI AI CARABINIERI

Sarà formalizzata all’inizio della prossima settimana, probabilmente già lunedì, la delega ai carabinieri da parte della Procura della Repubblica di Crotone per l’acquisizione di tutti gli atti relativi alla gestione di Guardia di finanza e Guardia costiera del barcone carico di migranti che si è schiantato contro una secca ad un centinaio di metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro.

Nell’ultima riunione del Centro coordinamento soccorsi aperta in Prefettura a Crotone è emerso che le persone ancora disperse sono tra 27e 47. Le ricerche, coordinate dalla Direzione marittima di Reggio Calabria, proseguiranno ad oltranza per tutto il fine settimana con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori e con il personale a terra di Guardia costiera, Questura, carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco e Protezione civile.

Il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura di Crotone ha rinviato a lunedì la decisione per l’espatrio delle salme di alcune delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro. E’ ancora in corso una ricognizione per i nullaosta e soprattutto serve coordinare le procedure con la Farnesina per le vittime afghane, che sono la maggior parte, che dovranno essere rimpatriate. La polizia scientifica di Crotone ha identificato fino ad ora 56 delle 68 salme.

Il comune di Crotone – ascoltata anche l’Azienda sanitaria – ha dato la disponibilità a tenere le salme nel Palamilone finché non saranno espatriate o tumulate. E’ emersa anche la disponibilità del Governo di farsi carico dei costi.

Dal punto di vista burocratico il comune competente a cui presentare le richieste è quello di Cutro, nel cui territorio è avvenuta la tragedia, ma il comune di Crotone si è reso disponibile a fare da ausilio attivando un presidio per agevolare le famiglie che altrimenti dovrebbero recarsi a Cutro. Finora al settore servizi sociali di Crotone sono arrivate 7 richieste per il trasferimento delle salme, mentre 15 sono state raccolte dalle associazioni del terzo settore che si occupano di immigrazione.

L’Unchr, invece, sta raccogliendo le richieste dei parenti delle vittime che sono sopravvissuti al naufragio per il trasferimento delle salme nei Paesi di origine. Per quanto riguarda le salme ancora non identificate il comune di Crotone ha messo a disposizione 8 loculi (5 nel capoluogo e 3 nella frazione Papanice), mentre nei 27 comuni della provincia ci sono 56 loculi disponibili. Tanti privati hanno messo a disposizione le loro cappelle.

Una volta ottenuti i nulla osta verranno tumulate subito le bare dei minori senza nome. La salma di una bambina non identificata – la cui bara è contrassegnata con la sigla Kr14f9 – verrà sepolta nel Comune di Catanzaro come era stato chiesto del sindaco Nicola Fiorita. Infine il governo ha chiesto ai comuni di Cutro e Crotone di quantificare somme spese per sostenere l’emergenza per poterle rimborsare.

I parenti delle vittime del naufragio del 26 febbraio hanno cercato ricordi dei loro cari sulla spiaggia di Steccato di Cutro anche quando si è fatto buio con l’aiuto di pile elettriche, accendini e lanterne. Cercavano effetti personali appartenuti ai loro cari. La maggior parte dei parenti delle vittime è arrivata dalla Germania. Altri sono arrivati dalla Francia e dall’Olanda, altri ancora addirittura dalla Svezia.

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