Il giudice delegato della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria ha confermato il sequestro conservativo da oltre un milione e mezzo di euro eseguito a febbraio scorso a carico di Luca Mannarino, presidente pro tempore del Consiglio di amministrazione di Fincalabria spa. Il sequestro, eseguito dalla Guardia di Finanza è giunto al termine dell’iter giudiziario che nel dicembre scorso aveva portato alla condanna dell’ex manager, ritenuto responsabile di un danno erariale da oltre 1,5 mln per aver distratto fondi comunitari ad impiego vincolato, utilizzandoli per l’acquisto di strumenti finanziari ad altissimo rischio e causando un rilevante danno alle casse pubbliche. Le somme erano state tratte da finanziamenti comunitari ad hoc, che Fincalabra spa (ente in house della regione Calabria, istituito a sostegno del sistema produttivo regionale) aveva l’obbligo di investire in strumenti finanziari con rating non inferiore ad A+, ossia sicuri ed a basso profilo di rischio, proprio per evitare che le risorse pubbliche venissero dilapidate in prodotti a elevato tasso di volatilità . Il dirigente di Fincalabra, invece, nel 2015 aveva investito i quasi 47 mln di questo finanziamento in operazioni finanziarie ad altissimo rischio che, nel giro di sei mesi, avevano condotto a maturare l’elevata perdita secca sul capitale investito, che la corte dei conti ha riconosciuto come danno erariale. Il provvedimento di sequestro rappresenta uno dei primissimi casi di applicazione, su scala nazionale, del cosiddetto sequestro conservativo “in pendenza dei termini per la presentazione dell’appello”, previsto dall’articolo 75 del codice di giustizia contabile. In pratica, le somme ritenute oggetto di danno erariale sono state sequestrate dalla Guardia di finanza subito dopo la condanna in primo grado, a garanzia del risarcimento per le casse dello Stato.