‘Ndrangheta a Cosenza. Omicidio Nigro: due arresti dopo 39 anni

A quasi 40 anni di distanza dall’assassinio dell’imprenditore Santo Nigro avvenuto a Cosenza nel 1981, gli uomini della Sezione Operativa DIA di Catanzaro hanno arrestato due persone, Mario Pranno, di 64 anni, e Francesco Cicero, di 59, figure storiche di rilievo della criminalità organizzata cosentina. L’imprenditore venne ucciso all’interno di un negozio di sua proprietà e suo figlio venne ferito a una gamba. Le indagini della Procura guidata da Nicola Gratteri hanno consentito di accertare che l’omicidio fu deciso dai vertici del clan Perna-Pranno, perchè Nigro si era rifiutato di aderire alle reiterate richieste estorsive del gruppo ‘ndranghetista.
La sua morte doveva servire quindi al clan per riaffermare il proprio potere e costituire un monito per gli altri commercianti affinché non seguissero il suo esempio. In quel particolare periodo storico la città e la provincia di Cosenza – secondo le indagini della procura- erano sconvolte dalla guerra tra i clan Perna- Pranno e Pino-Sena e il clan Perna-Pranno con usava l’ estorsione di tutti gli imprenditori ricadenti nella propria zona d’influenza per garantirsi le risorse economiche per fronteggiare i rivali. Diversi sono stati i collaboratori di giustizia che hanno parlato dell’omicidio dell’imprenditore e le loro testimonianze sono state tutte concordanti sia sul movente che sui mandanti.
Lo stesso Mario Pranno – ricorda la procura in una nota – si era assunto la paternità dell’omicidio nel corso del breve periodo della sua collaborazione con la giustizia, iniziato durante il maxi processo Garden e conclusasi nel 2000 con la sua fuga da località protetta. All’epoca l’uomo arrestato oggi era uno dei capi più violenti del suo clan, così come poi riconosciuto dalla sentenza irrevocabile del maxiprocesso Garden che lo condannò a 20 anni di reclusione, pur riconoscendogli la speciale attenuante per i collaboratori di giustizia. Arrestato dopo la fuga, venne scarcerato a giugno del 2015. L’altro arrestato, Francesco Cicero, è accusato di aver fatto da palo ai killer, come riferito dai tutti i collaboratori di giustizia. Soprannominato il “pirata”, è fratello di Domenico, detto “Micuzzo”, che dopo il processo Garden assunse la reggenza del gruppo Perna-Pranno.

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