Ai domiciliari sindaco di Trebisacce Franco Mundo

I finanzieri della Compagnia di Sibari hanno arrestato e posto ai domiciliari il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo.

E’ accusato di irregolarità nella raccolta delle firme per la presentazione della lista ‘Io resto in Calabria’, nella quale era candidato al Consiglio regionale in occasione delle elezioni del 2020.

Nel corso dell’operazione, denominata “Mayor” due dipendenti del comune sono stati sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio rispettivamente per tre e sei mesi. In particolare, Mundo si sarebbe adoperato per reperire un maggior numero possibile di sottoscrizioni, raccogliendo oltre 200 sottoscrizioni di elettori (alcuni dei quali inconsapevoli) e impiegando solo in un secondo momento un dipendente dell’Ufficio elettorale del Comune per una fittizia autenticazione.

Ciò avrebbe consentito di raggiungere il quorum necessario. Il sindaco, dopo le elezioni, nelle quale è risultato primo non eletto, secondo l’accusa ha individuato soggetti compiacenti – tutti indagati – per la sottoscrizione di dichiarazioni sostitutive di atto notorio, nelle quali avrebbero attestato falsamente di aver assistito allo scrutinio e di avere riscontrato irregolarità in alcune sezioni di Paola ed Amantea.

Dichiarazioni poi allegate al ricorso – dichiarato successivamente inammissibile – che il Sindaco ha presentato al Tar Calabria per ottenere, illegittimamente, il riconteggio dei voti. Per predisporre l’istruttoria e per altre esigenze personali, Mundo avrebbe anche utilizzato più volte l’auto del Comune.

Nel corso delle indagini, sono emersi anche indizi nei confronti di Mundo per una vicenda concussiva: il sindaco, infatti, per favorire un privato che occupava abusivamente una porzione demaniale del Torrente Pagliara di Trebisacce, abusando della sua qualità, avrebbe costretto il direttore dei lavori relativi alla regimazione del torrente e rinforzo degli argini, a deviare il tracciato rispetto a quello previsto, minacciandolo, fra l’altro, che, se non lo avesse fatto, avrebbe bloccato con ordinanza i lavori.

Al riguardo sonostati eseguiti 26 provvedimenti di sequestro da parte dei carabinieri Forestale del Nipaaf, supportati dai carabinieri Forestali di Acri, Castrovillari, Corigliano, Rossano, Oriolo e San Sosti, per debellare il fenomeno delle occupazioni abusive sui terreni demaniali del torrente Pagliara.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di peculato, concussione, truffa ai danno dell’Ente locale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e formazione e/o uso di schede e atti falsi disciplinati dal Testo Unico delle Leggi per la Composizione e la Elezione degli Organi delle Amministrazioni Comunali, destinati alle operazioni elettorali.

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