NAUFRAGIO MIGRANTI. SCRITTE CONTRO IL MINISTRO PIANTEDOSI A CUTRO

Una scritta contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stata fatta su una parete lungo la strada che collega la statale 106 a Cutro dove oggi pomeriggio è in programma la riunione del Consilio dei Ministri dopo il naufragio del barcone di migranti del 26 Febbraio scorso in cui hanno perso la vita 72 persone.

Diverse le scritte lasciate da ignoti sulla strada “Cutro non difende Piantedosi”  probabilmente scritta all’alba e ancora in una c’è “+72″ con una croce e a seguire “Cutro e la Calabria come Siria e Pakistan abbandonati a se stessi”. E poi ancora, “Il Governo arriva, i morti rimangono”, “Benvenuti in Italia”, “Anche Cutro è un comune italiano” e “La loro speranza è uguale alla nostra”.

Nel pomeriggio le frasi sono state coperte da altre scritte che rendono illeggibili quelle originali.

 PARTITE PER BOLOGNA NELLA NOTTE LE PRIME QUATTRO SALME

Sono quattro le salme partite nella notte da Crotone alla volta del cimitero islamico di Bologna, e nelle prossime ore dovrebbero partirne altre 21. Alcuni familiari  ora ci starebbero ripensando perché, dicono, non avevano compreso appieno il senso del trasferimento.

La decisione di portare le salme a Bologna, era stata presa ieri dal Viminale come “soluzione provvisoria e non definitiva”, per “dare immediata dignità alle salme” anche perché “in Afghanistan non è semplice procedere nell’immediato al rimpatrio”, visto il regime talebano al governo. Decisione che aveva provocato la protesta dei familiari, poi rientrata dopo l’opera di mediazione della Prefettura.

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