GRATTERI SALUTA CATANZARO: «LA COSA PIÚ BELLA? AVER RIDATO SPERANZA AI CALABRESI»

«Abbiamo dato un po’ di speranza ai calabresi». Questa la cosa più bella che rimane al Procuratore Nicola Gratteri, ha detto nell’incontro di commiato dalla Procura di Catanzaro.

Da mezzogiorno di venerdì assumerà il comando della Procura di Napoli, la più grande d’Italia.

LE DICHIARAZIONI DI GRATTERI

Abbiamo riempito questo luogo di contenuti – ha detto ai giornalisti riferendosi ai nuovi uffici giudiziari del capoluogo di regione e sede della Dda – aumentando la pianta organica di 13 pm, 26 giudici e relative segreteria, creando un vero e proprio indotto per il centro di Catanzaro. E’ migliorata la qualità e la quantità della polizia giudiziaria, ottenendo grandi risultati sul piano delle indagini.

Sicuramente avremmo potuto fare di più con maggiori mezzi, sicuramente si sarebbero potute fare cose più importanti. Porto a Napoli, fra le tante cose belle, l’idea che i calabresi abbiano più fiducia nelle loro energie, abbiamo dato speranza e ridotto la rassegnazione rispetto a sette anni fa. Ci sono pezzi della società che iniziano a credere e fino a ieri l’ufficio era pieno di gente preoccupata per la mia partenza. Ma voglio rassicurare tutti perché a Catanzaro ci sono giovani magistrati e il vicario Vincenzo Capomolla che porteranno avanti il lavoro iniziato. Ho sempre lavorato con il codice in mano, non ho guardato in faccia le persone e conosco bene i poteri forti e la massoneria deviata e so che cosa sono gli sgambetti. Per anni ho mangiato pane e veleno, so bene ma ho le spalle larghe e nervi d’acciaio e non ho mai fatto falli di reazione anche di fronte a provocazioni rozze ma io ho sorriso e ho pensato “poveretti”. Andrò a Napoli con umiltà. Parlerò con tutti e ascolterò tutti. Poi il mio compito sarà quello di fare la sintesi ed essere decisionista, come sempre.  Dopo la mia nomina – ha aggiunto Gratteri – sono stato già più volte alla Procura di Napoli. L’impressione che ne ho ricavato è che si tratta di una struttura complessa, con magistrati preparati anche anziani che hanno ormai una loro impostazione. Dialogherò con tutti, ma poi, a un certo punto, dovrò cominciare ad adottare le mie decisioni e dare i miei indirizzi. Altrimenti non avrebbe senso la mia presenza a Napoli“.

IL TRIBUTO DEI PM A GRATTERI

A tributare un sentito e caloroso saluto a Nicola Gratteri che lascia la Procura di Catanzaro, ci sono stati anche i suoi sostituti. In una lettera, letta dalla pm Veronica Calcagno, hanno parlato di “risultato straordinario raggiunto”.

Un uomo che ha speso la sua esistenza al servizio della giustizia. Tu ci hai reso parte di un progetto che ha messo al centro delle nostre attività quotidiane non soltanto la tutela dei diritti ma anche la necessità di portare in Calabria e nel nostro distretto un clima di fiducia tra i cittadini, stimolando il risveglio delle coscienze civili e il coraggio di denunciare. Rompendo i sentimenti di rassegnazione e di accettazione della convivenza con la ‘ndrangheta e con ogni forma di criminalità. L’hai fatto testimoniando con il tuo esempio quotidiano. Ma, soprattutto, l’hai fatto comunicando costantemente i risultati del nostro lavoro e spalancando le porte dell’ufficio a tutti coloro che hanno chiesto di essere ascoltati. Questo progetto è stato molto più importante e più ambizioso del programma organizzativo che ciascun procuratore propone al momento del suo insediamento. Ed è il motivo per cui molti di noi hanno scelto di venire a lavorare con te, per dare forma alla nuova Procura. E lasciaci dire che la realtà è stata superiore di molto alle nostre aspettative.

Si può essere procuratore in molti modi ma l’umanità e la sensibilità con cui hai interpretato questo ruolo sono rare. Non ci hai mai fatto mancare un consiglio, una parola di conforto e nei momenti più complicati per il lavoro, per la nostra vita ci ha fatto coraggio dicendoci che ogni problema l’avremmo affrontato insieme. Hai saputo riconoscere e valorizzare le capacità e le caratteristiche umane e professionali di ciascuno di noi. Ci sono state, ovviamente, anche le strigliate, le convocazioni all’alba. Ma hai sempre dato a tutti un’altra possibilità e noi speriamo di non averti deluso. Non sei mai stato un procuratore chiuso nelle sue stanze. Ma, soprattutto, non sei mai stato un procuratore sul piedistallo.

Nei momenti complicati – hanno concluso i pm – ci hai insegnato ad affrontare con dignità e fermezza le avversità, i numerosi attacchi personali e professionali senza incattivirci. Ma nessun procuratore è amato quanto lo sei tu dai colleghi con cui hai lavorato per anni in trincea, che ti conoscono nel profondo e che di te possono parlare per esperienza personale. Lavorare con te è stato per tutti noi un onore immenso.

A te auguriamo di realizzare risultati altrettanto straordinari e importanti nel tuo nuovo ufficio a fianco dei tuoi nuovi colleghi. Conoscendo la tua caparbietà siamo certi che li realizzerai e che i tuoi nuovi sostituti ti vorranno lo stesso bene che ti vogliamo noi”.

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