REGGIO CALABRIA. “PROCESSO CASE POPOLARI”: 27 PERSONE RINVIATE A GIUDIZIO

Si è conclusa con il rinvio a giudizio di 27 imputati l’udienza preliminare del processo “Case popolari” scaturito dall’operazione che lo scorso mese di febbraio aveva coinvolto complessivamente 56 persone.

Secondo la Procura antimafia di Reggio Calabria e i carabinieri che hanno condotto le indagini ci sarebbe stata la ‘ndrangheta dietro il mercato illegale degli alloggi popolari che venivano assegnati a persone non aventi diritto.

Tra le persone rinviate a giudizio ci sono il boss della ‘ndrangheta Carmelo Murina, di 60 anni, già detenuto per altra causa e il cognato, entrambi accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, e tre dipendenti del Comune di Reggio Calabria.

16, invece, sono stati prosciolti e tra questi anche l’ex dirigente dell’Aterp di Reggio Calabria, Eugenia Rita Minicò, accusata di concorso esterno in associazione mafiosa e di altri reati.

Nei suoi confronti e, in quelli di un altro imputato prosciolto, Annunziato Tripodi, il gup Vincenzo Quaranta ha revocato la misura cautelare che era stata disposta dal gip lo scorso febbraio su richiesta della Dda di Reggio Calabria nell’ambito di un’indagine su presunti illeciti nella gestione delle assegnazioni delle case popolari da parte dell’Aterp, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica.

A parte una corruzione contestata a Eugenia Rita Minicò per la quale il gup ha dichiarato la prescrizione, per tutti gli altri reati per i quali era indagata è stata prosciolta con la formula “perché il fatto non sussiste”.