A maggio scorso gli avevano chiuso una sala giochi abusiva con quattro slot machine ma lui l’ha rimessa in piedi dietro un finto muro di cartongesso sperando di eludere i controlli.
A Rizziconi, nel reggino, carabinieri e funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno chiuso per la seconda volta il locale e denunciato il proprietario per frode informatica in quanto gli apparecchi, privi di titoli autorizzatori, erano stati verosimilmente fabbricati e programmati per fini di lucro, con relativa scheda di gioco contraffatta al fine di impedire la comunicazione online delle giocate effettuate e la corretta tassazione delle somme di denaro giocate.
L’accesso “segreto” era nascosto da un quadro affisso alla parete che dava su una porta resa difficilmente visibile a causa della tinteggiatura identica al resto del muro.
A seguito degli accertamenti è stata appurata l’assenza dell’iscrizione all’elenco dei soggetti possessori di apparecchi da intrattenimento, la mancata apposizione della tabella dei giochi proibiti e il mancato pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti.
Sommando tutte le sanzioni applicate in questa occasione e in quella precedente, si supera la cifra di un milione e mezzo di euro.