Messaggio intimidatorio al cognato del nuovo collaboratore di giustizia Davide Bilardi, di 49 anni.
Una bottiglia di benzina è stata lasciata all’ingresso della rosticceria nella zona di Spirito Santo, a Reggio Calabria.
A trovarla è stato il proprietario.
Il locale dovrebbe aprire nei prossimi giorni nel palazzo attiguo a quello in cui hanno sede gli uffici delle sezioni di polizia giudiziaria di Reggio.
Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti e della Scientifica che stanno eseguendo i rilievi sulla bottiglia che è stata sequestrata.
Sulla vicenda sta indagando la squadra mobile che ha avvertito la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Le dichiarazioni di Bilardi si riferiscono alla cosca di ‘ndrangheta Libri.
In alcuni brogliacci dell’inchiesta “Atto Quarto” si fa riferimento a questo locale che doveva essere avviato da Davide Bilardi. Rosticceria che viene citata dal collaboratore di giustizia già nei primi verbali resi ai pm della Direzione distrettuale antimafia. In uno di questi, depositato dal sostituto procuratore Sara Amerio nel processo “Atto Quarto”, Bilardi parla di questa rosticceria e nomina Claudio Bianchetti, un esponente della cosca Libri che, un giorno si presentò al negozio lamentando che l’attività commerciale sarebbe stata avviata nella zona di competenza della famiglia di ‘ndrangheta “senza avvisarlo… gli dissi che c’era stato evidentemente un corto circuito informativo all’interno del sodalizio: gli dissi che io stesso avevo avvisato sia Totò Libri che Edoardo Mangiola i quali avevano dato il loro nulla osta”.
Gli investigatori stanno adesso cercando di capire se questa possa essere una ritorsione o un messaggio della cosca Libri indirizzato al collaboratore Davide Bilardi.