REGGIO CALABRIA. DETENUTO PICCHIATO E LASCIATO MEZZO NUDO: SEI ARRESTI

Gli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria hanno arrestato e posto ai domiciliari sei agenti della polizia penitenziaria in servizio nell’istituto penitenziario “Panzera” di Reggio.

Sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura. Le accuse contestate agli agenti sono di tortura e lesioni personali aggravate ai danni di un detenuto napoletano ritenuto un esponente di spicco della camorra.

Tra gli arrestati c’è anche il comandante della polizia penitenziaria in servizio al carcere reggino. Per altri due indagati, il giudice ha disposto la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio.

Al comandante Stefano La Cava, oltre alle accuse di tortura e lesioni personali aggravate, vengono contestati i reati di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico per induzione, omissione d’atti d’ufficio, calunnia e tentata concussione.

I fatti contestati agli indagati risalgono al 22 gennaio 2022, lo stesso giorno della visita a Reggio Calabria dell’ex ministro della giustizia Marta Cartabia.

Il detenuto aveva messo in atto una protesta, rifiutandosi di far rientro nella cella dopo aver usufruito del previsto passeggio esterno. La reazione, stando alle indagini coordinate dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal pm Sara Perazzan, è stata violentissima.

Il giovane detenuto, infatti, è stato colpito ripetutamente con i manganelli in dotazione di reparto, ma anche con dei pugni. Gli agenti coinvolti, inoltre, lo hanno fatto spogliare lasciandolo semi nudo per oltre due ore nella cella ove era stato condotto.

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