Una vasta operazione anti ‘ndrangheta denominata “Hybris” condotta dai carabinieri del Gruppo territoriale di Gioia Tauro e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ha portato all’arresto di 49 persone appartenenti alle cosche Piromalli e Molè.
34 persone tra boss e luogotenenti sono finite in carcere mentre 15 sono state poste ai domiciliari. Tra queste ci sono un finanziere di 49 anni, e un sacerdote, don Giovanni Madafferi, attualmente parroco a Sinopoli.
Il finanziere è accusato assieme alla moglie di aver rivelato a Cosimo Romagnosi, ritenuto esponente della cosca Piromalli, l’esistenza di un’indagine a suo carico. Mentre il sacerdote avrebbe prodotto falsi certificati all’autorità giudiziaria per far beneficiare dell’affidamento in prova ad un imputato. Il vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Francesco Milito lo ha sospeso cautelativamente.
Uno degli indagati destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip reggino Stefania Rachele è stato rintracciato in Portogallo. Si tratta di Massimiliano Copelli per il quale sono stati disposti i domiciliari per un reato di droga.
Oltre alle misure personali il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria ha riguardato anche il sequestro preventivo di una ditta (con il relativo compendio aziendale), attiva nel settore della trasformazione dei prodotti agricoli, e di due proprietà immobiliari utilizzate per agevolare le attività criminali della cosca e che rappresentano il profitto delle medesime attività delinquenziali, per un valore complessivo stimato in circa 1 milione di euro.